Pittore, scultore e incisore, Hassan Vahedi è nato il 10 novembre 1947 a Teheran, dove si è diplomato in pittura e scultura alla locale Accademia di belle arti. Ha partecipato insieme a letterati ed artisti del suo Paese al gruppo "Talere Iran". Giunto in Italia alla fine del 1974, ha studiato pittura con Montanarini e Trotti e scultura con Fazzini e Greco all'Accademia di belle arti di Roma. Risiede e lavora a Roma con studio in via Sirte n.40.

Ha partecipato a numerose mostre collettive e personali in Italia ed all'estero.

giovedì 16 giugno 2011

Recensione di Leyla Vahedi, L'astratto del quotidiano

Il faut travailler comme un ouvrier.

H. Matisse



Hassan presenta negli ampi spazi di Italia Film una centinaio di oli su tela, selezione dell'ultimo anno di attività.

Proprio della produzione di questo artista è l'evidenza su tela di ciò che lo agita: le passioni politiche, gli avvenimenti della storia, i costumi da cui è circondato. Con acutezza d'analisi e senso d'attualità Hassan lavora la materia quotidiana, non per questo trascurando la ricerca e l'innovazione pittorica. La superficie pittorica viene ad aderire alle urgenze dell'artista come un tutt'uno. L'artista racconta così il suo lavoro:


Il mio linguaggio è altamente pittorico, cerco di raccontare il vero e non di illustrare solo per fare un bel quadro. (...) è ovvio che si fa una scelta: ci si interessa di tutto, ma al momento di operare si privilegia un aspetto rispetto a un altro. A me interessa tutto: politica, letteratura, musica, cinema...ma mi rendo conto che quando sento di guerre e ingiustizie sento dentro di me una rabbia che trasferisco nel lavoro, rispondendo con velocità e violenza, per dar voce a chi è contro (...). In questo caso la mia pittura è molto veloce, quasi espressionista. Basta solo un accenno di un elemento riconoscibile per chiudere la composizione e dire tutto ciò che desideravo dire.


La grande e la micro storia, con guerre, fervori religiosi, oppressioni e rivolte vengono lette attraverso una lente concreta che tutto sovverte: da acuto osservatore interno al cuore dell'occidente, Hassan restituisce accadimenti e costumi attraverso il lavoro delle forme. Hassan dipinge con urgenza, in maniera instancabile e appassionata, attingendo con libertà alla propria tradizione – tradizione di armonia, semplicità e equilibrio – e ai punti più alti delle avanguardie europee novecentesche.

I lavori presentati a Italia Film, in particolare, sono l'esito di un percorso pittorico che ammicca all'astrattismo, giocandovi con disinvoltura e forza, e si trovano naturalmente a rendere conto del lavoro quotidiano di Hassan, lavoro da operaio, di raccolta, semplificazione e ricomposizione di immagini televisive, pubblicitarie, frame di massa.

Queste icone, tratte e strappate alla quotidianità brutale del marchingegno capitalistico – su una tela vediamo un tritacarne! -, vengono montate, come fossero ingranaggi rinnovati, su forme astratte, fondi di grande impatto e di forte attualità visuale.




Leyla Vahedi

ottobre 2010

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